Con la fine di gennaio l’Academy Fantathlon raggiunge i primi 5 mesi di attività con la sua proposta per bambini dai 3 ai 6 anni.

Fantathlon rappresenta un programma innovativo nell’ambito dei progetti educativi per l’infanzia.

Al suo interno si affiancano e si integrano proposte di attività ed esperienze di gioco, di vita di relazione, di corretta educazione del corpo; vengono stimolate “doti” come la creatività e l’espressività; si perseguono il coinvolgimento e la collaborazione di famiglie per realizzare un processo di educazione globale del bambino.

Giochi e obiettivi educativi

I giochi sono finalizzati a ottenere quei determinati obiettivi generali, che caratterizzano il progetto Fantathlon.

In particolare, si propongono di mirare:

  • alla crescita globale del bambino, non solo sotto l’aspetto fisico, ma anche sotto quello psicologico e affettivo;
  • a migliorare le capacità relazionali di ogni bambino, perché riesca a instaurare dei rapporti positivi con gli altri e con gli adulti;
  • a migliorare e affinare le strategie necessarie a dare significato e valore alle diverse situazioni in cui il bambino si viene a trovare.

L’esperienza che si intende proporre vuole recuperare:

  • il piacere di giocare senza la preoccupazione, da parte di alcuno, di produrre risultati o primati;
    • il piacere di possedere un corpo che, comunque sia, è una ricchezza di cui essere contenti;
    • il piacere di stare insieme: bambini, genitori, educatori.

Giochi e obiettivi motori

Ogni proposta di gioco raggiunge, in modo più o meno esplicito, obiettivi ben precisi, legati all’acquisizione di determinate capacità motorie.

Coordinazione motoria: la capacità che consente di fare movimenti precisi (in direzione, ampiezza e velocità), efficaci (utili per il fine che ci si prefigge), economici (utilizzando i muscoli indispensabili) e armonici.

Coordinazione dinamica generale: la capacità di coordinare più movimenti nello spazio circostante; si esplica attraverso proposte di movimento che sottopongono il bambino a continui adattamenti. Camminare, correre, saltare, strisciare, rotolare e arrampicarsi rappresentano alcune importanti unità di base nell’ambito della coordinazione dinamica generale.

Orientamento nello spazio: la capacità di percepire il corpo in rapporto con lo spazio esterno e le parti del corpo stesso in rapporto tra loro, così gli arti rispetto al tronco e gli arti tra loro.

Capacità di equilibrio: la capacità di mantenere la giusta posizione nello spazio e di ristabilirla in breve tempo, se modificata.

Percezione del proprio corpo: l’immagine e la conoscenza che ciascuno ha di se stesso e delle parti del proprio corpo (i suoi segmenti) nella loro funzionalità.

Educazione respiratoria: consiste nel far prendere coscienza al bambino della sua respirazione e dei movimenti del proprio corpo connessi ad essa.

Giochi e regole

I giochi dell’Academy Fantathlon sono soprattutto giochi di gruppo.

Giocare in gruppo fa nascere maggiori tensioni fra i bambini ed è quindi consigliabile dare delle regole semplici, che possano essere capite anche dai bambini in età Fantathlon. Con attenzione e gradualità, i bambini possono essere aiutati e stimolati a inventare loro stessi alcune regole. Questo permette di imparare a esprimere se stessi e a scoprire come il contributo di più persone rende il gioco più bello e piacevole.

Quando il gioco è vissuto per la prima volta dai bambini, i momenti di verbalizzazione sono il mezzo ideale per costruire, modificare, integrare le regole del gioco. Spesso i movimenti di verbalizzazione sono condotti dall’animatore, che ascolta a fatica, i suggerimenti dei bambini, perché insegue il suo “schema mentale”, il suo gioco.

È importante che nel gioco rientrino regole riguardanti lo spazio (dove, entro quali limiti si gioca) e il tempo (il gioco ha sempre un inizio e una fine). Il ruolo dell’animatore è soprattutto quello di osservare i bambini che giocano, intervenendo prontamente quando le regole, precedentemente stabilite, non sono rispettate.

A differenza dei giochi sportivi (calcio, basket, baseball… ecc.) i giochi tradizionali hanno il pregio di poter essere modificati in base all’esigenza dei bambini, mentre i giochi sportivi sono più rigidi da questo punto di vista. Il gioco tradizionale, infine, offre una molteplicità di situazioni tali da permettere ad ogni bambino di esprimere una personale capacità motoria.